| Ultimamente un gentile utente chiedeva lumi sulla "giungla" di tipologie di atomizzatori, per i quali aveva un poco di, peraltro giustificata, confusione. E si, confusione alla quale purtroppo spesso contribuiscono anche i rivenditori, perchè non aggiungono delle spiegazioni tecniche in merito alle marche, tipologie e consigli d'uso; capisco che a volte lo fanno per non far capire realmente cosa si va a comperare, ad esempio quando si tratta di "prodotti clone", o con caratteristiche "ridotte" o meno funzionali, e sto a sottolineare questa cosa, perchè aimè, è troppo diffusa per essere solamente una per così chiamarla, scarsa attenzione nei confronti della faccenda. Ma veniamo al dunque, l'intento è semplificare la spiegazione ed allo stesso tempo anche riaggiornarla come tread, in quanto nel forum già esistono sufficenti spiegazioni della faccenda, ma almeno così, per i nuovi svapatori, rimarrà piu rapido un ragguaglio. Bene, la situazione è meno complicata di quello che sembra, perchè vengono usate piu terminologie per identificare alla fine, gli stessi tipi di atomizzatori; uso la parola atomizzatori perchè ricordate che con detto termine, si identificano tutti i tipi di vaporizzatori, ossia oggetti atti alla produzione di vapore attraverso l'utilizzo di una resistenza riscaldata usando la corrente di una batteria ricaricabile, diversa come forma, ma assolutamente identiche alle nostre ben piu conosciute e blasonate batterie dei cellulari, anzi direi che sono anche meno potenti specialmente rispetto alle batterie dei cellulari di ultima generazione, le quali partono mediamente tutte da un minimo di 1500mHa.
Detto questo la principale distinzione che va fatta, è tra atomizzatori a wicks oppure a lanetta; i primi vengono normalmente chiamati piu semplicemente atomizzatori, e si presentano come dei cilindretti, stile filtro di sigaretta analogica, al cui interno si trova una resistenza avvolta intorno ad una piccola wick (sorta di stoppino in fibra di vetro ignifuga), la quale può essere irrorata dal liquido aromatizzato, con o senza nicotina, in tre principali modi: o attraverso gocciolatura manuale (atomizzatori per drip), oppure grazie ad un "bocchino serbatoio" chiamato "tank" (sistema tank), il quale è costituito appunto da un bocchino (tip), integrato con un piccolo serbatoio genericamente da 1/2 millilitri, che finge sia da bocchino che da alimentatore di liquido; ed infine la terza tipologia sono gli atomizzatori "bottom feeder", ossia con carica dal basso, attraverso una apposita boccettina, solitamente alloggiata in un "case" insieme alla batteria, che premendola permette l'alimentazione dell'atomizzatore, appunto da sotto, e cioè dalla parte dove solitamente l'atomizzatore viene alimentato dalla batteria.
Va subito detto che dette tipologie di alimentazione, spesso sono abbinabili sullo stesso tipo di atomizzatore, sta a dire che lo stesso atomizzatore può essere alimentato sia in drip, sia in bottom feeder, e magari anche con sistema tank. Al contrario certi atomizzatori invece sono utilizzabili solo in drip, ad esempio nel caso degli atomizzatori "306 cisco" americani o cloni, ed altre marche.
Bene, a questo punto possiamo dire che se i suddetti atomizzatori, anzichè essere con alimentazione a wicks, sono con alimentazione a "lanetta", ci troveremo davanti a dei cartomizzatori, che si presentano identici a quelli di cui sopra, ma che all'interno hanno la resistenza, che anzichè essere avvolta attorno ad una wick, è invece essa stessa avvolta in una specie di lanetta ignifuga, che ha il compito di imbeversi di liquido, così da permettere una alimentazione alla resistenza. Solitamente questo tipo di atomizzatore è quello usato per i "filtri" già caricati di liquido che esistono in commercio, proprio grazie a questa tipologia di alimentazione evidentemente piu comoda per la suddetta operazione. Nel caso che ci si trovi invece davanti a dei cartomizzatori scarichi, essi andranno alimentati di volta in volta, attraverso l'introduzione di gocce di liquido sufficenti ad impregnare completamente la lanetta, la quale potrà così permettere un certo numero di svapate, proporzionali alla grandezza del cartomizzatore; grandezze che si identificano normalmente in tre dimensioni, una molto piccola di neanche un millilitro di capienza, una da 35mm di lunghezza e una di 50mm di lunghezza; ce ne sono anche di lunghezze intermedie, a seconda delle eventuali nostre particolari esigenze.
Molto bene, a questo punto si potrebbe dire esaurito il discorso, se non ci fosse l'esistenza dei "tank", ossia dei serbatoi trasparenti o non che siano, esistenti sulla piazza, i quali vengono usati con entrambi le tipologie di atomizzatori di cui vi ho parlato sopra, identificando altre tipologie di nomenclature, assolutamente motivate appunto dall'esistenza di questi serbatoi, che altra funzione non hanno se non quella di poter permettere delle sessioni di svapo molto piu lunghe, grazie alla possibilità di potersi "portare dietro", molto piu liquido di quanto sia possibile fare usando solamente gli atomizzatori "puliti", con i quali, escludendo il sistema bottom feeder, perchè ti da la possibilità di usare delle intere boccine, piu di massimo due millilitri non è possibile genericamente usare. Ecco dunque l'utilità comoda di integrare atomizzatori e cartomizzatori in dei serbatoi o piu comunemente tank.
Da qui la nomenclatura "cartotank", per identificare dei cartomizzatori infilati in un tank, ossia in un serbatoio fornito di due tappi o "cups", uno superiore ed uno inferiore, forati al centro della misura giusta per poterci infilare un cartomizzatore, che dovrà per forza di cose essere a quel punto forato in basso (acquistabili già forati e flangiati, oppure usando quelli normali forandoli personalmente), così da permettere al liquido di penetrare all'interno, imbevendo automaticamente la lanetta, evitando allo svapatore di dover "ricaricare" il cartomizzatore ogni determinato periodo di tempo, con il vantaggio di svapare molto di piu e con meno fastidi. Stessa operazione è possibile invece anche con gli atomizzatori con sistema a wicks, facendoci dunque ritrovare stavolta davanti a dei clearomizer (se il serbatoio è trasparente), o comunque atomizzatori tank o tankomizer, oppure con dei nomi specifici dati dalla casa; infatti a differenza dei cartotank, o cartomizzatori in tank, per questo tipo di sistema la situazione è un pò piu confusa se così vogliamo dire, o meglio starà a noi capire se quel determinato sistema tank è a wicks, se proprio non ne conosciamo il nome che gli è stato dato, e per meglio farmi capire, per questi tank esistono nomi tipo "Vivi Nova" della Vision, oppure Vision/Sturdust C2-3-4-5, oppure T1-2-3-4-5, oppure con altri nomi particolari, e questo per il fatto che alla fine ci sono diverse variazioni al tema, in misura maggiore dei cartotank, e cioè single coil, double coil, con wicks corte, con wicks lunghe oppure bottom coil, e cioè con resistenza e wick in basso rispetto al tank. Tutto qui, e l'unica cosa che si può aggiungere a grandi linee a questo punto, è solo il fatto che al di là di colori sgargianti o meno, al di là di una sola resistenza oppure doppia sia per i cartotank che per gli altri, al di là della potenza in Ohm della resistenza e della capienza dei serbatoi, per esempio riguardo ai cartotank se scegliere serbatoi per i cartom da 35mm o se per quelli da 50mm, altro non c'è da dire in merito alla identificazione precisa di ciò a cui ci troviamo davanti, come sistema di vaporizzazione.
Un capitolo a parte si potrebbe poi scrivere in merito agli atomizzatori rigenerabili, che sono quei sistemi in cui è possibile la sostituzione della resistenza wick compresa, attraverso la ricostruzione personale della stessa, oppure attraverso il facile smontaggio e rimontaggio di una nuova "testina" costituita da una nuova resistenza con wick, preconfezionata dalla casa, acquistabili separatamente e di differente valore in Ohm della resistenza, a seconda dei nostri gusti. Va sottolineato che questa pratica è valida solamente per gli atomizzatori con sistema a wicks in tank, in quanto per i cartotank, si sostituisce l'intero cartomizzatore ogni volta che esso si rompe o si rovina, e non ci sono "kit" di ricostruzione personale per i cartomizzatori. Un'ultima aggiunta la posso fare sottolineando anche i sistemi con alimentazione a "mesh", che è una sorta di micro-retina metallica, che si usa alla stessa stregua della wick, ossia come stoppino assorbente, e la si usa su alcuni tipi di atomizzatori in tank, studiati per l'uopo e genericamente identificati come "stile genesis", in quanto uno dei primi atomizzatori che ha utilizzato questo tipo di alimentazione, fu appunto un atomizzatore chiamato "Genesis", da lì è rimasto il modo per identificare i molti sistemi di quel tipo che oramai esistono in commercio. Ci sono poi, ad onor della verità, anche altri sistemi di nicchia, in primis i sistemi della "Golden Greek", prestigiosa marca di costosi quanto funzionali e molto belli sistemi per lo svapo (Odysseus, Penelope, GG Stealth, Iatty, Storm, UFS), completamente artigianali, in acciaio etc. etc., che costituiscono una sorta di "Ferrari" o "Rolls Roys" dello svapo, orgoglio tutto italiano, desiderato in tutto il mondo, e decisamente difficile da acquistare, e che si è inventata alcuni sistemi tra cui "l'UFS", che da statistiche, rimane insieme al "bottom feeder", ai cisco e solo poi ai tank in genere, i sistemi maggiormente preferiti in assoluto dagli svapatori navigati.
Edited by Alex e - 12/3/2013, 22:04
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